Ciò che leggete è stato definito ed elaborato dal Comitato Scientifico di AssoCounseling

I counselor realizzano il proprio ruolo professionale, attraverso diversi tipi di interventi volti a migliorare la qualità della vita e ad alleviare la sofferenza delle persone operando in organizzazioni pubbliche e private, enti e associazioni oppure nel proprio studio privato.

Il counseling professionale è un’attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità della vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione.

Offre uno spazio di ascolto e di riflessione nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi, e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento.

E’ un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici.

Si rivolge al singolo, alle famiglie, a gruppi e istituzioni. Il counseling può essere erogato in vari ambiti quali privato, sociale, scolastico, sanitario, aziendale.

L’incontro di counseling, è definito come una interazione volta ad accogliere le difficoltà del cliente o il suo disagio con metodologie e tecniche che possono anche essere diverse per orientamento teorico, ma che rimangono all’interno di alcune linee guida specifiche qui di seguito riportate:

  •  Il counselor accoglie le richieste valutando in prima istanza se la domanda è affrontabile con le competenze proprie del ruolo o se è necessario accompagnare il cliente verso la scelta di un altro professionista.
  •  Il colloquio affronta tematiche emergenti che non richiedono, per essere risolte una ristrutturazione profonda della personalità. Il counselor dunque non si occupa, in prima persona, di disturbi psichici o patologie di altra natura, se non operando in equipe multiprofessionali.
  • Gli obiettivi, la metodologia e le modalità organizzative vengono esplicitate e concordate anticipatamente.
  • Il counselor accoglie clienti che hanno la necessità di prevenire, affrontare e risolvere un problema specifico o una condizione di difficoltà temporanea, è essenziale dunque circoscrivere e focalizzare la richiesta d’aiuto per progettare insieme piani d’azione a essa esclusivamente relativi.
  • L’obiettivo degli incontri è quello di migliorare nel cliente la consapevolezza di sé e delle proprie modalità di relazione, al fine di sviluppare le capacità di analisi del problema portato, potenziare le risorse per affrontare la situazione specifica e promuovere autonomia ed efficacia nelle scelte.
  • L’ accettazione del cliente e del suo stato emotivo, la comprensione, la fiducia nelle sue possibilità, il rispetto per la diversità e una relazione paritaria favoriscono un rapporto di apertura e collaborazione per l’analisi del problema e per gli obiettivi di cambiamento.
  • Gli interventi possono anche essere di mero sostegno nelle difficoltà, di contenimento del dolore, di supporto emozionale e rassicurazione, ma non devono perdere di vista la possibilità di sviluppare consapevolezza del problema, autonomia nelle scelte e fiducia nelle possibilità di trasformazione.
  • Le emozioni del cliente sono accettate in quanto libera espressione di sé e naturale reazione alle situazioni della vita. Il counselor le accoglie per migliorare il livello di consapevolezza e l’intelligenza emozionale. Aiuta quindi a comprenderne il significato e i fattori correlati riportando sempre il focus del lavoro sulla ricerca delle soluzioni nel “qui e ora”.
  • Nelle relazioni in cui i colloqui sono numerosi si dovrà in ogni caso verificare costantemente l’attuazione dei piani d’azione progettati e l’efficacia degli interventi in modo che sia sempre chiara la relazione fra intervento, risultati raggiunti e conclusione del rapporto.
  • Il counselor non fa diagnosi, non interpreta i comportamenti: il percorso di consapevolezza, di crescita e trasformazione si sviluppa nell’ambito di una scoperta progressiva frutto dell’alleanza con il cliente.

Nelle organizzazioni

Il counselor non fa diagnosi, non interpreta i comportamenti: il percorso di consapevolezza, di crescita e trasformazione si sviluppa nell’ambito di una scoperta progressiva frutto dell’alleanza con il cliente.

In questo senso attua anche interventi a livello individuale o di gruppo per rilevare le criticità e migliorare il rapporto individuo/organizzazione con la finalità di rendere più efficace il servizio e soddisfatta la richiesta d’aiuto del cliente/utente.

Il counselor opera anche come facilitatore per sviluppare un buon clima interno e migliorare le relazioni fra i professionisti presenti nell’organizzazione. In quest’ottica può entrare in azione, a livello individuale o di gruppo, per rilevare difficoltà di varia natura e criticità relazionali nel quotidiano professionale e realizzare interventi migliorativi al fine di generare benessere negli operatori e, di conseguenza, una ricaduta positiva sul servizio erogato.