Il principio guida del “prendersi cura”: l’accompagnamento
Il principio caratterizzante del counseling, per il quale il “prendersi cura” e l’ “accompagnare” il cliente nel suo percorso di risoluzione del problema, orienta anche la nostra modalità e il nostro stile di gestione della didattica e della relazione docenti-allievi.
Crediamo profondamente nello scambio reciproco, per cui il lavoro svolto in aula rappresenta un arricchimento anche per noi che formiamo.
Sono frequenti le situazioni in cui dai seminari e dai laboratori le persone, noi compresi, escono con un senso di profonda soddisfazione per aver condiviso e scambiato le proprie impressioni, i propri punti di vista, le proprie emozioni e sensazioni.
In questo senso riteniamo che, oltre che un percorso formativo, il triennio in counseling rappresenti anche un percorso di crescita e sviluppo emozionale, in cui ogni singola occasione in gruppo apporta sempre qualcosa di nuovo e piacevole.
Fondamentale, in questo processo, è il sapersi “mettere in gioco” nelle varie situazioni.
La modalità didattica che seguiamo è impostata sulla cultura del feedback reciproco, del dare voce e ascolto a quelli che, in Analisi Transazionale, chiamiamo Riconoscimenti positivi e negativi. In questo modo si stabilisce un clima di fiducia e attenzione all’altro, dove ogni complimento, critica, suggerimento ha una sua importanza e una sua rilevanza, nell’ottica di un miglioramento costante di ciò che offriamo.
Questo è il motivo per cui, al termine di ogni seminario, chiediamo agli allievi di compilare un sintetico foglio di feedback. Quanto raccolto, poi, ci è molto utile per verificare la qualità percepita ed eventualmente orientare meglio la rotta.
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